lunedì 25 dicembre 2017

Il diciannovesimo discorso-La Chiesa di Dio Onnipotnete

Immagine della Cheisa di Dio Onnipotente

Il diciannovesimo discorso-La Chiesa  di  Dio Onnipotnete
Dio Onnipotente dice:"È l’occupazione adeguata dell’umanità prendere le Mie parole come base per la sua sopravvivenza. L’uomo deve stabilire la sua porzione individuale in ogni parte delle Mie parole; non fare questo vorrebbe dire ricercare dei problemi, cercare la propria distruzione. L’umanità non Mi conosce e per questo motivo, invece di portare la propria vita a Me per offrirla in cambio, tutto quello che fa è sfilare davanti a Me con beni fatiscenti nelle sue mani, cercando così di compiacerMi. Ma lungi dall’essere compiaciuto dalle cose come sono, continuo a fare richieste all’umanità. Amo i doni dell’uomo, ma odio le sue estorsioni. Tutti gli uomini hanno cuori colmi di avidità; è come se il cuore umano fosse alla mercé del diavolo e l’uomo fosse incapace di liberarsi e di offrire il suo cuore a Me. Quando parlo, l’uomo ascolta la Mia voce con attenzione rapita; ma quando smetto di parlare, egli ricomincia la propria “impresa” e cessa completamente di dare ascolto alle Mie parole, come se le Mie parole fossero un complemento alla sua “impresa”. Non sono mai stato negligente con l’umanità e comunque sono anche stato paziente e magnanimo con l’uomo. E così, a causa della Mia indulgenza, gli esseri umani sono tutti cresciuti arroganti, incapaci di conoscenza di sé e di auto-riflessione, e approfittano della Mia pazienza per ingannarMi. Non una sola persona fra di loro si preoccupa sinceramente per Me e nessuno tiene veramente a Me come a un oggetto caro al suo cuore; solo quando hanno del tempo da perdere essi Mi presentano i loro rispetti superficialmente. Lo sforzo che ho speso con l’uomo è finora oltre ogni limite. Ho esercitato sull’uomo un tipo di lavoro senza precedenti e, oltre a questo, gli ho dato un ulteriore onere in modo che, al di fuori di quello che ho e che sono, l’uomo possa migliorare in conoscenza e affrontare un cambiamento. Faccio questo non per trasformare l’uomo in un mero consumatore, ma per farlo diventare un produttore capace di infliggere la sconfitta a Satana. Anche se potrei non chiedere nulla all’uomo, tuttavia ho delle regole per le richieste che faccio, perché c’è uno scopo in ciò che faccio, così come principi in conformità ai quali Io agisco: non vado in giro, come l’uomo potrebbe immaginare, a giocherellare a casaccio, come non modello i cieli e la terra e le miriadi di cose del creato in base ai Miei capricci intenzionali. Nella Mia opera l’uomo dovrebbe essere in grado di vedere qualcosa, di ottenere qualcosa. Egli non dovrebbe sprecare la primavera della sua “giovinezza” o trattare la propria vita come un vestito sul quale viene permesso con noncuranza che si depositi la polvere; piuttosto, egli dovrebbe vigilare severamente su se stesso, prendendo dai Miei doni per provvedere al suo appagamento fino a quando, per il Mio bene, egli non potrà girare le spalle a Satana e, sempre per il Mio bene, preparerà un attacco contro Satana. Non è davvero semplice ciò che chiedo all’uomo?

Quando un debole spiraglio di luce inizia a mostrarsi a Oriente, tutte le persone nell’universo a tale titolo rivolgono la loro attenzione, per l’occasione, verso la luce ad Est. Non più immersa nel torpore, l’umanità va ad osservare l’origine della luce ad oriente ma, a causa dei limiti delle capacità umane, nessuno è in grado di vedere il luogo da dove proviene la luce. Quando tutto all’interno dell’universo sarà completamente illuminato, l’uomo si desterà dal suo sonno e dal suo sogno e soltanto allora realizzerà che il Mio giorno sta lentamente arrivando nel mondo. Tutta l’umanità festeggia a causa della venuta della luce e a causa di questa non dorme più profondamente e non è più priva di sensi. Sotto lo splendore della Mia luce, tutta l’umanità diventa mentalmente e visivamente lucida e si risveglia all’improvviso alla gioia di vivere. Sotto la coltre della nebbia che avvolge, Io guardo l’umanità al di là. Gli animali sono tutti a riposo; a causa dell’arrivo di un debole spiraglio di luce, tutto nel creato diviene consapevole che una nuova vita si sta avvicinando. Per questo motivo anche tutti gli animali escono fuori dalle loro caverne, in cerca di cibo. Le piante, naturalmente, non fanno eccezione e nello splendore della luce le loro foglie verdi brillano con una patina lucente, in attesa di consacrare la loro porzione individuale a Me nel tempo in cui Io sarò sulla terra. Tutti gli esseri umani sperano nell’arrivo della luce e ciononostante tutti temono la sua venuta, preoccupati che la loro bruttezza non troverà più occultamento perché l’uomo è completamente nudo e gli manca di che coprirsi. Quante persone sono cadute in preda al panico a causa dell’avvento della luce e poiché la luce è apparsa sono in uno stato di shock? Quante persone vedendo la luce sono piene di pentimento sconfinato, aborrendo la propria impurità ma, impotenti a cambiare il fatto compiuto, possono solo attendere che Io pronunci la sentenza? Quante persone, purificate dall’aver sofferto nell’oscurità, al vedere la luce sono repentinamente colpite dal suo significato profondo e da quel momento in poi stringono forte al petto la luce, timorose di perderla di nuovo? Quante persone invece di essere allontanate dalla propria orbita dall’apparizione improvvisa della luce, semplicemente vanno avanti con il lavoro quotidiano che le aspetta perché sono state cieche per molti anni e quindi non si accorgono che la luce è arrivata e non ne sono gratificate. Nel cuore degli uomini Io non sono né in alto né in basso. Per quanto riguarda gli uomini, è una questione di indifferenza se Io esisto o meno, come se la vita dell’uomo non fosse ancora più vuota se Io non esistessi e, se esistessi, non ne acquistasse in gioia. Visto che gli esseri umani non Mi apprezzano, le soddisfazioni che posso permettergli sono poche. Ma non appena l’umanità Mi darà anche solo un’oncia di adorazione, allora Io compirò un cambiamento anche nell’atteggiamento che ho nei confronti dell’umanità. Per questo motivo, soltanto quando l’umanità conoscerà questa legge, solo allora gli uomini saranno abbastanza fortunati da dedicare loro stessi a Me e chiedere le cose che io stringo nella Mia mano. È certo che l’amore dell’uomo verso di Me non sia destinato solamente ai propri interessi? Non c’è dubbio che la sua fede in Me non sia legata esclusivamente alle cose che dono? Non potrebbe essere che, senza vedere la Mia luce, l’uomo sia incapace di amarMi sinceramente per mezzo della sua fede? Per certo la forza ed il vigore dell’uomo non sono realmente limitati alle condizioni odierne? Non potrebbe essere che l’uomo abbia bisogno di coraggio per amarMi?
Confidando nella Mia esistenza, le miriadi di cose del creato si sottomettono obbedienti nei luoghi dove risiedono e, in assenza della Mia disciplina, non indulgono in licenzioso abbandono. Di conseguenza, le montagne diventano i confini tra le nazioni sulla terra, gli oceani diventano barriere per tenere le persone lontane fra le terre e l’aria diventa il passaggio da uomo a uomo nello spazio sulla terra. Solo l’umanità è incapace di obbedire veramente alle richieste della Mia volontà; ecco perché dico che, tra tutto il creato, soltanto l’uomo appartiene alla categoria dei disobbedienti. L’uomo non è mai veramente ubbidito a Me e per questo motivo da sempre l’ho tenuto sotto stretta disciplina. Se in mezzo all’umanità dovesse accadere che la Mia gloria si estenda su tutto l’universo, allora sicuramente prenderò tutta la Mia gloria e la manifesterò davanti all’umanità. Poiché nella sua contaminazione l’uomo è inadatto a osservare la Mia gloria, per migliaia di anni non sono mai uscito allo scoperto, ma sono rimasto nascosto; per questa ragione la Mia gloria non si è mai manifestata di fronte all’umanità e l’uomo è sempre stato affondato nel profondo abisso del peccato. Ho perdonato le colpe dell’umanità, ma gli esseri umani non sanno come conservare se stessi e invece si rendono sempre aperti al peccato, permettendo al peccato di danneggiarli. Non è forse questa una mancanza di rispetto e di amore dell’uomo verso se stesso? Tra l’umanità c’è qualcuno capace di amare veramente? Quante once può pesare la devozione dell’uomo? Non ci sono forse delle cose adulterate mischiate alla sua cosiddetta autenticità? La sua devozione non è mescolata interamente in un calderone? Quello che io pretendo è l’amore assoluto dell’uomo. L’uomo non Mi conosce e nonostante possa cercare di conoscerMi, non Mi darà il suo cuore vero e sincero. Non pretendo dall’uomo ciò che non è disposto a dare. Se Mi dà la sua devozione, la accetterò senza educata esitazione; ma se non ha fiducia in Me e rifiuta di offrirMi anche solo una briciola di se stesso, piuttosto di arrabbiarMi di più nei suoi confronti, disporrò semplicemente di lui in qualche altro modo e lo invierò alla casa per la quale è adatto. Il tuono, rotolando attraverso i cieli, si abbatterà sull’uomo; le montagne alte, mentre vacilleranno, lo seppelliranno; gli animali selvaggi affamati lo prederanno; e gli oceani, tumultuosi, si chiuderanno sopra la sua testa. Mentre l’umanità intraprende un conflitto fratricida, tutti gli uomini cercheranno la loro distruzione nelle calamità generate dall’umanità.
Il regno si espande nel mezzo dell’umanità, si forma nel mezzo dell’umanità, si erge nel mezzo dell’umanità; non c’è alcuna forza che possa distruggere il Mio regno. Della Mia gente che si trova nel regno di oggi, chi di voi non è un essere umano tra gli esseri umani? Chi di voi si trova al di fuori della condizione umana? Quando il Mio nuovo punto di partenza sarà annunciato alla moltitudine, come reagirà l’umanità? Avete visto con i vostri occhi lo stato dell’umanità; sicuramente voi non nutrite ancora speranze di resistere per sempre in questo mondo? Ora cammino in mezzo alla Mia gente, Io vivo in mezzo al Mio popolo. Oggi, coloro che serbano un amore sincero nei Miei confronti, persone così, sono benedette; beati siano coloro che ubbidiscono a Me, perché avranno sicuramente un posto nel Mio regno; beati siano coloro che Mi conoscono, perché di certo eserciteranno il potere nel Mio regno; beati coloro che Mi cercano, perché certamente si sottrarranno ai legami con Satana e si rallegreranno della Mia benedizione; beati coloro che sono in grado di tradire se stessi, perché senza dubbio avranno accesso a ciò che Io ho ed erediteranno l’abbondanza del Mio regno. Coloro che si affannano per il Mio bene saranno da Me celebrati, coloro che si adoperano per il Mio bene, li abbraccerò con gioia, a coloro che Mi faranno offerte darò soddisfazioni. Coloro che trovano appagamento nelle Mie parole saranno da Me benedetti; essi saranno sicuramente i pilastri che sostengono la trave di colmo nel Mio regno, essi avranno di sicuro ricchezze senza pari nella Mia casa e nessuno potrà competere con loro. Avete mai accettato le benedizioni che vi sono state date? Avete mai auspicato le promesse che vi sono state fatte? Sotto la guida della Mia luce voi spezzerete certamente la stretta mortale delle forze dell’oscurità. Nel mezzo delle tenebre non perderete per certo la luce che vi guida. Diventerete sicuramente il signore di tutto il creato. Sarete senz’altro un vincitore davanti a Satana. Durante la caduta del regno del gran dragone rosso voi di certo vi alzerete tra le innumerevoli moltitudini, per testimoniare la Mia vittoria. Sarete senza dubbio decisi e risoluti nella terra di Sinim. Tramite le sofferenze che sopportate, erediterete i doni che giungono attraverso di Me e irradierete in tutto l’universo la Mia gloria.
19 marzo 1992
Letture correlate :Il  Lampo da Levante

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