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domenica 17 febbraio 2019

Cos’è una persona onesta? Perché a Dio piacciono le persone oneste?

Parole di Dio attinenti:
Onestà significa dare il proprio cuore a Dio; non ingannarLo mai in alcun modo; essere completamente aperti nei Suoi confronti, senza mai nasconderGli la verità; non fate nulla che possa ingannare i superiori e deludere i sottoposti; e non fate mai qualcosa solo per ingraziarvi il favore di Dio. In breve, essere onesti significa astenersi dall’impurità nelle azioni e nelle parole e non ingannare né Dio né l’uomo.
da “Tre ammonizioni” in La Parola appare nella carne

mercoledì 13 febbraio 2019

Chi conosce il cuore materno di Dio?

Qingxin Città di Zhengzhou, Provincia di Henan

Per quanto riguarda quell’aspetto della verità che dice “Dio è giusto”, ne avevo sempre avuta una comprensione piuttosto assurda. Pensavo che, se qualcuno avesse manifestato corruzione nel suo lavoro o avesse commesso violazioni a danno dell’opera della Chiesa, questa persona avrebbe dovuto pagarne le conseguenze, perdere il proprio dovere o essere punita. Questa è la giustizia di Dio. Considerata questa mia erronea comprensione, a cui aggiungere la paura di perdere il mio dovere per via di possibili errori commessi nello svolgimento delle mie mansioni, trovai un metodo “ingegnoso”: “Ogni volta che farò qualcosa di sbagliato, innanzitutto mi impegnerò al massimo perché i leader non vengano a saperlo e poi cercherò velocemente di rimediare da sola, mettendoci uno sforzo massimo per sistemare tutto.Questo non mi aiuterà, dunque, a continuare il mio dovere?” Perciò, ogni volta che facevo delle relazioni sul mio lavoro, riducevo i grandi problemi a piccoli e i piccoli li azzeravo. Se a volte ero passiva, facevo del mio meglio per nasconderlo di fronte ai leader e facevo finta di essere molto attiva e positiva, terrorizzata che i leader potessero pensare che fossi incapace e smettessero di servirsi di me. Quindi, similmente, ero sempre sul chi va là con i leader in qualunque cosa facevo.

sabato 9 febbraio 2019

Il modo in cui i cristiani affrontano le tentazioni di Satana

La Bibbia dice: “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi possa divorare” (1 Pietro 5:8). Da questo, possiamo vedere che Satana è sempre vicino a noi e prova con tutti i mezzi ad usare le persone, i fatti e le cose attorno a noi per attrarci e tentarci, per farci cadere nell’errore e nel peccato. Allo stesso modo, nella vita quotidiana, ci confrontiamo sempre con tentazioni che riguardano la ricchezza, il prestigio, la reputazione, la pornografia e così via. E possiamo cedere facilmente alla tentazione, cadendo così nella trappola di Satana e perdendo la fede. Cosa dovremmo fare dunque per stare lontani dalla seduzione di Satana, sconfiggere la sua tentazione e liberarci dal peccato?

martedì 5 febbraio 2019

Molte persone nel mondo religioso credono che il Signore Gesù che dice “È compiuto” sulla croce, sia prova che l’opera di salvezza di Dio sia già totalmente compiuta. Tuttavia, voi testimoniate che il Signore è tornato nella carne per manifestare la verità e compiere l’opera di giudizio, iniziando dalla casa di Dio per salvare completamente le persone. Quindi, esattamente, come si dovrebbe comprendere l’opera di Dio per salvare l’umanità? Non capiamo questo aspetto della verità, quindi per favore spiegatecelo.

Risposta:
Molte persone nel mondo religioso pensano: “Quando il Signore Gesù fu crocefisso e prima di morire disse ‘È compiuto’, ha dimostrato che l’opera di salvezza era completamente compiuta e che non ce ne sarebbe stata un’altra”. Dunque, nel sentire che Dio sta compiendo una nuova fase dell’opera negli ultimi giorni, molte persone la negano decisamente. Pensano che sia una cosa impossibile. Bene, alla fin fine qual è la verità della questione? Quando il Signore Gesù fu crocefisso, affermò o no che l’opera di salvezza di Dio era del tutto “compiuta”? Il Signore che dice “È compiuto” significa che tutta l’opera del Signore per redimere l’umanità era compiuta, o significa che tutta l’opera di Dio per salvare l’umanità era compiuta?

domenica 3 febbraio 2019

Il Signore Gesù è tornato carne, e che è l'incarnato Dio Onnipotente. Dio Onnipotente ha espresso tutte le verità per la salvezza degli uomini, eppure oggi molti fratelli e sorelle ancora non sono in grado di discernere la voce di Dio. Oggi abbiamo invitato i testimoni dalla Chiesa di Dio Onnipotente. Li abbiamo invitati per darci testimonianza di come discernere la voce di Dio. Così sapremo accertarci che Dio Onnipotente è il ritorno del Signore Gesù.

Il Signore Gesù è tornato carne, e che è l'incarnato Dio Onnipotente. Dio Onnipotente ha espresso tutte le verità per la salvezza degli uomini, eppure oggi molti fratelli e sorelle ancora non sono in grado di discernere la voce di Dio. Oggi abbiamo invitato i testimoni dalla Chiesa di Dio Onnipotente. Li abbiamo invitati per darci testimonianza di come discernere la voce di Dio. Così sapremo accertarci che Dio Onnipotente è il ritorno del Signore Gesù.


Risposta: La domanda che avete appena chiesto è della massima importanza. Per accettare l’opera degli ultimi giorni di Dio e vedere la manifestazione di Dio, dobbiamo sapere come discernere la voce di Dio. Infatti, discernere la voce di Dio significa riconoscere le parole e le espressioni di Dio, e riconoscere le caratteristiche delle parole del Creatore. Indipendentemente dal fatto se siano le parole di Dio fattoSi carne o le espressioni dello Spirito di Dio, sono tutte le parole pronunciate da Dio, dall’alto all’umanità. Tali sono il tono e le caratteristiche delle parole di Dio.

venerdì 1 febbraio 2019

Perché il Signore Gesù ha raccontato parabole mentre compieva la Sua opera?

In quel tempo mentre il Signore Gesù compieva la Sua opera, Egli raccontò molte cose agli uomini. Alcune di esse erano molto ovvie. Per esempio, in Signore Gesù diceva spesso, “In verità, in verità vi dico”. Alcune sono indirette, come quello che disse Gesù a Filippo, “io sono nel Padre e che il Padre è in me” (Giovanni 14:10). Ciò che mi ha veramente colpito sono state le parabole raccontate dal Signore Gesù, come ad esempio la parabola della rete da pesca, la parabola del pastore che cerca la pecora smarrita, la parabola di un servo malvagio che esigeva un pagamento da un debitore, la parabola del figliol prodigo, la parabola del banchetto nuziale, la parabola dell’albero fico e così via. Esaminando queste parabole non ho potuto fare a meno di pensare: Perché il Signore Gesù ha raccontato queste parabole mentre compieva la Sua opera? Qual era la Sua volontà nascosta dietro di esse?

giovedì 31 gennaio 2019

Gesù mangia il pane e spiega le Scritture dopo la resurrezione

(Luca 24:30-32) E quando si fu messo a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, e spezzatolo lo dette loro. E gli occhi loro furono aperti, e lo riconobbero; ma egli sparì d’innanzi a loro. Ed essi dissero l’uno all’altro: Non ardeva il cuor nostro in noi mentr’egli ci parlava per la via, mentre ci spiegava le Scritture?

mercoledì 30 gennaio 2019

Perché nell’Età della Grazia Dio assunse il nome di Gesù?

Gesù,grazia

Perché nell’Età della Grazia Dio assunse il nome di Gesù?


Quando Gesù cominiciò a svolgere il Suo ministero, lo Spirito Santo iniziò a rendere testimonianza al Suo nome, non si menzionava più il nome di Jahvè, e invece lo Spirito Santo diede inizio alla nuova opera principalmente nel nome di Gesù. La testimonianza di coloro che credettero in Lui fu data per Gesù Cristo e anche l’operato che svolse fu fatto per Lui.

giovedì 24 gennaio 2019

Nel credere in Dio, si dovrebbe stabilire un rapporto normale con Dio

Nel credere in Dio, si dovrebbe stabilire un rapporto normale con Dio

Parole di Dio attinenti:
Se credi in Dio devi per lo meno risolvere il problema di come intrattenere con Lui un rapporto normale. Senza un rapporto normale con Dio, la rilevanza del credere in Lui viene meno. Lo stabilirsi di un rapporto normale con Dio è conseguibile interamente placando il tuo cuore alla Sua presenza. Un rapporto normale con Dio significa essere in grado di non dubitare o negare alcuna Sua opera e di sottomettervisi; inoltre vuol dire avere le giuste intenzioni al cospetto di Dio, non pensare a te stesso, mettere sempre al primo posto gli interessi della famiglia di Dio, a prescindere da ciò che stai facendo, accettare le osservazioni di Dio e sottomettersi alle Sue disposizioni. Puoi placare il tuo cuore alla presenza di Dio qualsiasi cosa tu faccia; anche se non comprendi la volontà di Dio devi continuare a compiere i tuoi doveri e le tue responsabilità al meglio delle tue possibilità. Non è troppo tardi per attendere che la volontà di Dio ti sia rivelata e quindi per metterla in pratica. Una volta che il tuo rapporto con Dio sarà divenuto normale, anche il tuo rapporto con le persone sarà normale. Ogni cosa è stabilita sulla base delle parole di Dio. Mangiando e bevendo le parole di Dio, pratica conforme a quanto Dio prescrive, rettifica i tuoi punti di vista e non fare cose che si oppongono a Dio o disturbano la chiesa. Non fare cose che non recano beneficio alle vite dei fratelli e delle sorelle, non dire cose che non giovano agli altri, non fare cose riprovevoli. Sii giusto e onesto in tutte le cose che fai e rendile presentabili a Dio. Sebbene la carne a volte sia debole, tu sai attribuire la massima importanza ai benefici da recare alla famiglia di Dio, non brami il tuo tornaconto personale ed esegui ciò che è giusto. Se sarai in grado di comportarti in questo modo, allora il tuo rapporto con Dio sarà normale.

giovedì 17 gennaio 2019

Il pentimento del re di Ninive guadagna la lode di Jahvè Dio



Il pentimento del re di Ninive guadagna la lode di Jahvè Dio


Quando il re di Ninive udì la notizia, si alzò dal trono, depose il mantello, indossò il sacco e si sedette sulla cenere. Quindi intimò che nessuno in città mangiasse alcunché, e che nessun capo di bestiame, pecora o bue, andasse al pascolo o bevesse acqua. Uomini e bestie si sarebbero dovuti coprire di sacchi; la gente avrebbe dovuto pregare seriamente Dio. Il re intimò inoltre che tutti abbandonassero la via malvagia e la violenza delle proprie mani. A giudicare da questi provvedimenti, il re di Ninive dimostrò di essersi pentito sinceramente. Quello che fece – alzarsi dal trono, togliersi il mantello regale, indossare il sacco e sedersi sulla cenere – comunicava alla popolazione che il re di Ninive in persona metteva da parte il suo regale prestigio e si vestiva di sacchi come la gente comune. In altre parole, il re di Ninive non approfittò della sua nobile posizione per continuare a perseguire la via malvagia e a usare la violenza delle sue mani dopo aver udito l’annuncio di Jahvè Dio. Al contrario, rinunciò alla sua autorità e si pentì davanti a Lui. In quel momento non si pentì da re; si presentò al cospetto di Dio per confessare i suoi peccati e pentirsene come un qualunque suddito di Dio. Inoltre, ingiunse all’intera città di confessarsi e pentirsi davanti a Jahvè Dio allo stesso modo. Aveva anche un progetto specifico a questo riguardo, come si legge nella Scrittura: “Uomini e bestie, armenti e greggi, non assaggino nulla; non si pascano e non bevano acqua […] e gridino con forza a Dio; e ognuno si converta dalla sua via malvagia, e dalla violenza perpetrata dalle sue mani”. In quanto sovrano della città, il re di Ninive era l’uomo più prestigioso e potente, e poteva fare tutto ciò che voleva. Poteva ignorare l’annuncio di Jahvè Dio o limitarsi a pentirsi e a confessare i propri peccati. Poteva disinteressarsi completamente della questione se la popolazione della città decidesse o no di pentirsi. Ma non fece affatto così. Non solo si alzò dal trono, si vestì di sacchi, si sedette sulla cenere, si confessò e si pentì dei suoi peccati davanti a Jahvè Dio, ma ordinò anche alla popolazione e al bestiame della città di fare altrettanto. Ordinò perfino “gridino con forza a Dio”. Con questa serie di azioni il re di Ninive ottenne veramente ciò che compete a un sovrano. Si trattò di azioni difficili per qualsiasi re nella storia umana, e che nessuno ha mai realizzato. Si può dire che tali azioni costituiscono un’impresa senza precedenti in tutta la storia umana. Meritano di essere commemorate e imitate dall’umanità. Fin dagli albori dell’umanità, ogni re ha spinto i propri sudditi a contrastare e opporsi a Dio. Nessuno aveva mai intimato ai propri sudditi di supplicare Dio per cercare la redenzione dalla propria malvagità, ricevere il perdono di Jahvè Dio ed evitare l’imminente punizione. Il re di Ninive, invece, fu capace di indurre i suoi sudditi a rivolgersi a Dio, rinunciare alla via malvagia e abbandonare la violenza delle proprie mani. E fu anche capace di rinunciare al suo trono. In cambio Jahvè Dio mutò proponimento e Si pentì e placò la Sua ira, consentendo alla popolazione della città di sopravvivere e salvandola dalla distruzione. Le azioni del re possono essere definite un raro miracolo nella storia dell’umanità. Le possiamo definire perfino un modello di umanità corrotta che confessa i propri peccati davanti a Dio e se ne pente.
Fonte: vangelo della vita eterna

martedì 15 gennaio 2019

Il nome di Dio durante l’Età della Legge era Jahvè

Jahvè” è il nome che ho preso durante la Mia opera in Israele, e significa il Dio degli Israeliti (popolo eletto di Dio), che può avere pietà degli uomini, maledirli e guidare la loro vita. Significa che Dio possiede un grande potere ed è pieno di saggezza. … In altre parole, unicamente Jahvè è il Dio del popolo eletto di Israele, di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mosè e di tutto il popolo di Israele. E così nell’epoca attuale, fatta eccezione per la tribù di Giuda, tutti gli Israeliti venerano Jahvè. Compiono sacrifici a Lui sull’altare, e Lo servono indossando abiti sacerdotali nel tempio. Sperano nella riapparizione di Jahvè. … Il nome Jahvè è un nome peculiare per il popolo di Israele che viveva secondo la legge. In tutte le età e in ciascuna fase dell’opera, il Mio nome non è privo di fondamento, ma riveste un significato rappresentativo: ogni nome rappresenta un’età. “Jahvè” rappresenta l’Età della Legge, ed è il titolo onorifico per il Dio venerato dal popolo di Israele. da “Il Salvatore è già ritornato su una ‘nuvola bianca’”
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

lunedì 14 gennaio 2019

Chi è il Signore Gesù Cristo?

Una mattina, mentre io e mia figlia stavamo studiando la Bibbia insieme, leggiamo questi versi: “Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue” (Giovanni 14:8-10). Confusa, mia figlia mi chiese: “Mamma, i pastori e gli anziani dicono sempre che il Signore Gesù è il Figlio di Dio, ma proprio qui Gesù dice a Filippo: ‘Chi ha veduto me, ha veduto il Padre’, ‘io sono nel Padre e che il Padre è in me’. Mamma, come possiamo capire le parole del Signore Gesù?”. Provai a trovare una risposta, ma non riuscivo a pensare chiaramente: non sapevo cosa rispondere a mia figlia.

sabato 12 gennaio 2019

Il vangelo quotidiano: come puoi perdere la fede solo a causa di piccoli contrattempi?

Nella vita reale, ogni volta che affrontiamo eventi sfortunati come contrattempi e malattie, ci capita di pensare che Dio ci abbia abbandonato e non ci protegga più, affondando così nella negatività e perdendo la nostra fede. Tuttavia, se continuiamo a pregare Dio e comprendiamo la Sua volontà, i nostri punti di vista errati saranno invertiti.
-Note

giovedì 10 gennaio 2019

La benedizione di Dio a Noè dopo il diluvio

(Genesi 9:1-6) E Dio benedisse Noè e i suoi figliuoli, e disse loro: “Crescete, moltiplicate, e riempite la terra. E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutto questo, come l’erba verde; ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue.

mercoledì 9 gennaio 2019

Questa è la Chiesa che ho tanto cercato!

Per via della mia esperienza con la malattia, nel 1999 accettai il Signore Gesù e iniziai a recarmi in paese ogni domenica, con entusiasmo, per assistere ai raduni. Ricordo che era inverno; agli incontri, la gente si ammassava all’estremità calda del kang e sedeva nell’angolo più caldo del pavimento. I fratelli e le sorelle si prendevano cura di me perché non stavo bene: mi facevano tutto spazio perché potessi sedermi accanto al kang e stare più comoda. Ero commossa e sentivo che credere nel Signore era una cosa davvero meravigliosa, perché tra fratelli e sorelle c’era vero amore. Nei suoi sermoni, il predicatore diceva che i fedeli dovrebbero vestire in modo dignitoso e decente, e che non dovrebbero frequentare luoghi d’intrattenimento perché portavano la gente alla depravazione. Il predicatore diceva anche che i cristiani dovrebbero essere fedeli nell’ambito del matrimonio e rispettare i comandamenti di Dio, e così via. Sentivo sempre più che i cristiani erano davvero diversi dai non-credenti. Al termine di ogni incontro pregavamo tutti insieme, e la sera ci ritrovavamo nella stanza degli incontri per un’ultima preghiera collettiva. Dopo aver pregato mi sentivo sempre magnificamente in pace. Sentivo che il Signore ci onorava davvero. Questo splendido periodo durò per cinque o sei anni.

sabato 5 gennaio 2019

Accoglienza nel vangelo: ho accolto il Signore

Sono stata predicatrice in una Chiesa domestica. Un giorno, durante un incontro tra colleghi, il pastore Chen lesse un passo della Bibbia: “Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. Il quale poi non è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo” (Galati 1:6-7). In seguito, disse: “Colleghi, i seguaci del Lampo da Levante dicono che il Signore Gesù è tornato per compiere l’opera di giudizio e molte buone pecore in altre Chiese sono state rubate da costoro. Come possiamo rendere conto al Signore in futuro, se non riusciamo a prenderci cura del Suo gregge? Quindi ho deciso che, per proteggere il gregge, a nessuno è permesso intrattenere rapporti di amicizia con estranei. E se qualcuno accetta membri dei membri del Lampo da Levante nelle proprie case, sarà espulso dalla Chiesa”. Queste parole mi hanno scioccata, e ho pensato: “Perché così tanti veri credenti nel Signore hanno deciso di seguire il Lampo da Levante? Come può essere? D’ora in poi devo essere cauta e non ricevere mai estranei in casa mia”.

giovedì 3 gennaio 2019

Tre principi per placare il nostro cuore davanti a Dio

 Sorella Kemu,
Ciao! Ogni giorno mi do da fare, faccio il mio lavoro e servo in Chiesa, oltre a prendermi cura della mia famiglia. Quindi ogni giorno mi tengo occupata con queste cose. Ma pur avendo affrontato diverse questioni, il mio cuore è sempre vuoto. Non solo non ho nulla da dire al Signore mentre Lo prego, ma sto diventando anche arida e sterile nello spirito. Oltre a questo, trovo difficile placare il mio cuore mentre leggo la Bibbia perché vengo sempre disturbata da queste questioni esterne. Per questo motivo, mi sento davvero turbata e non ho idea di come risolvere questo problema che mi affligge.
Zhuiqiu

lunedì 31 dicembre 2018

Ama il prossimo tuo come te stesso: i quattro principi dei cristiani per interagire con gli altri

Pur credendo nel Signore con l’ascolto di sempre più sermoni, possediamo una conoscenza minima delle parole del Signore, nell’interazione con gli altri, mettiamo sempre in pratica la tolleranza e la pazienza basandoci sugli insegnamenti del Signore. Per questo motivo, spesso abbiamo quella sensazione di pace e di gioia nel nostro cuore. Ma è innegabile che molti cristiani sono molto confusi riguardo nel mettere in pratica i principi nel momento in cui intendono instaurare normali relazioni interpersonali. In realtà esistono quattro principi fondamentali per i cristiani che interagiscono con gli altri. Con loro saremo in grado di vivere secondo l’immagine del Signore compiacendolo con la nostra vita. Il primo principio è quello di amarci gli uni con gli altri cercando di andare d’accordo; il secondo principio è quello di trattare le persone con saggezza; il terzo principio è quello di trattare gli altri con correttezza; il quarto principio è quello di non interagire con gli altri sulla base della nostra filosofia di vita, ma cercando di stabilire un vero rapporto con Dio. Tenendo fede ai quattro principi nella nostra vita quotidiana, saremo in linea con quella che è la volontà di Dio nel momento in cui interagiamo con gli altri.

sabato 29 dicembre 2018

Cosa significa avere fede in Dio?

Dato il numero crescente di credenti Cristiani, sappiamo molto bene cosa vuol dire credere in Dio. Ma nonostante il gran numero di credenti, molti di loro non capiscono cosa voglia dire veramente avere fede in Dio. Forse alcuni non saranno d’accordo con ciò che ho detto e affermeranno: “Perché pensi così male di noi? Crediamo in Dio da tanti anni, come possiamo non sapere cosa sia la fede in Dio?”. Altri diranno: “Credere in Dio significa ammettere che Dio esiste, e io credo che Egli abbia creato i cieli e la terra e tutte le cose, e che esista per davvero.

giovedì 27 dicembre 2018

Contemplare il Vangelo di oggi: sta veramente adorando il Signore Gesù festeggiando il Natale?


Contemplare il Vangelo di oggi: sta veramente adorando il Signore Gesù festeggiando il Natale?

Le origini del Natale
Ogni anno, all’avvicinarsi del Natale, i negozi delle vie predispongono vetrine abbaglianti piene di regali natalizi, con Babbo Natale e gli alberi di Natale, e così via. Sugli alberi e sugli edifici ci sono molte luci colorate disposte a festoni; intere città vengono decorate con lanterne e addobbi colorati e dovunque si respira gioia ed entusiasmo. Per il Cristianesimo, il Natale è una festa molto speciale e molte chiese iniziano a impegnarsi a preparare tutto ciò che è necessario per la festa parecchi mesi prima. Il giorno di Natale, le chiese sono piene e i fratelli e le sorelle partecipano alle celebrazioni, prendendo parte alla cena di Natale, preparando spettacoli, adorando il Signore Gesù, e così via. I visi delle persone sono raggianti di felicità. Tuttavia, quando ci riuniamo con gioia per celebrare la nascita del Signore Gesù, comprendiamo il significato del Natale? Forse i fratelli e le sorelle diranno: “Il Signore Gesù fu inchiodato alla croce per redimere tutta l’umanità e, quindi, per ricordare e celebrare la Sua nascita, i cristiani hanno istituito il Natale. Sebbene il giorno specifico in cui il Signore Gesù nacque non sia menzionato nella Bibbia, il Natale è diventato gradualmente una festa universale, sulla scia dell’espansione del Vangelo di Gesù Cristo”. Probabilmente siamo venuti a conoscenza di questi fatti, ma conosciamo forse l’amore di Dio e la Sua volontà per noi, che, in realtà, erano nascosti dietro la nascita del Signore Gesù? E qual è il modo perfetto, per il Signore, di accostarsi al Natale?

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