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martedì 23 luglio 2019

Il Vangelo del giorno - “Come Pietro giunse a conoscere Gesù” Gesù Cristo è il Signore


Il Vangelo del giorno - “Come Pietro giunse a conoscere Gesù” Gesù Cristo è il Signore



Dio Onnipotente dice: “Durante il tempo in cui seguì Gesù, Pietro osservò e prese a cuore ogni aspetto della Sua vita: le Sue azioni, le Sue parole, i Suoi gesti e le Sue espressioni. Ebbe così modo di comprendere profondamente che Gesù non era un uomo comune. Sebbene il Suo aspetto umano fosse del tutto normale, Egli era pieno di amore, compassione e tolleranza nei confronti dell’uomo. Tutto quello che faceva o diceva era di grande aiuto agli altri e, al Suo fianco, Pietro vide e apprese cose che non aveva mai visto né avuto prima. […] Indipendentemente da come Gesù Si comportasse, Pietro maturò nei Suoi confronti sconfinato amore e rispetto. Le risate di Gesù lo riempivano di gioia, la Sua tristezza lo costernava, la Sua ira lo spaventava, mentre la Sua misericordia, la Sua disposizione al perdono e la Sua severità lo portarono ad amare sinceramente Gesù, sviluppando per Lui un’autentica riverenza e un intenso desiderio. Ovviamente, Pietro arrivò solo per gradi a rendersi conto di tutto questo, dopo aver vissuto fianco a fianco con Gesù per alcuni anni”.

lunedì 8 luglio 2019

Cantico cristiano 2019 - "Cristo è Dio Stesso incarnato"



Cantico cristiano 2019 - "Cristo è Dio Stesso incarnato"


I L'incarnazione di Dio è Dio che appare nella carne ed opera tra gli uomini, che son creazione Sua, diventando carne. Dio vive e fa l'opera Sua con la Sua essenza che carne Si fa. Dio incarnato è Cristo, il corpo che indossa lo Spirito di Dio. Cristo non è come ogni uomo di carne. Non è fatto di carne e sangue, ma è l'incarnazione dello Spirito di Dio.

sabato 22 giugno 2019

Film cristiano "Chi è Colui che è ritornato" (Spezzone 1/7)


Film cristiano "Chi è Colui che è ritornato" - Come discernere tra il vero Cristo e i falsi cristi (1) (Spezzone 1/7)


Noi viviamo ora nell'ultimo periodo degli ultimi giorni e le profezie riguardanti il ritorno del Signore contenute nella Bibbia si sono già tutte avverate. Poiché le profezie bibliche dicono che negli ultimi giorni ci saranno falsi cristi, molte persone chiudono la porta e stanno per i fatti loro. Anche se sentono testimoniare che il Signore è tornato, non vanno a cercare o indagare e, oltretutto, credono che chiunque dica che il Signore è tornato nella carne sia falso e ingannevole. Come facciamo a essere come le vergini sagge, che odono la voce di Dio e accolgono gioiosamente il ritorno del Signore? Questo breve filmato ti consentirà di capire l'aspetto della verità che riguarda il fare distinzione tra il vero Cristo e i falsi cristi, così che tu possa accogliere il ritorno del Signore Gesù.

domenica 19 maggio 2019

In merito alla Bibbia (1)

 In merito alla Bibbia (1)


    In che modo andrebbe affrontata la Bibbia avendo fede in Dio? Si tratta di una questione di principio. Perché condividiamo questa domanda? Perché in futuro si diffonderà il Vangelo e si amplierà l’operato dell’Età del Regno e non è sufficiente essere solamente in grado di parlare dell’opera di Dio in questo momento. Per estendere la Sua opera, è più importante essere capaci di chiarire le vecchie concezioni religiose e le credenze delle persone, lasciarle del tutto convinte, e arrivare a questo punto implica la Bibbia. Per molti anni il tradizionale strumento della fede umana (quella del Cristianesimo, una delle tre religioni principali al mondo) ha consistito nella lettura della Bibbia; allontanarsi da essa significa non avere fede nel Signore, è espressione di eterodossia e di eresia, e anche quando gli uomini leggono altri libri, il fondamento di quest’ultimi deve essere la spiegazione della Bibbia. Vale a dire che, se dici di credere nel Signore, devi leggere la Bibbia, nutrirtene, e al di fuori di essa non devi venerare alcun libro che non la coinvolga. Se lo fai, tradisci Dio. Dal momento in cui è esistita la Bibbia, la fede nel Signore da parte delle persone è stata fede nella Bibbia. Invece di dire che gli esseri umani credono nel Signore, è meglio affermare che credono nella Bibbia; piuttosto di sostenere che hanno iniziato a leggerla, è meglio dichiarare che hanno iniziato a crederle; e anziché ammettere che sono ritornati davanti al Signore, sarebbe meglio dire che sono tornati di fronte alla Bibbia. In tal modo le persone la adorano come se fosse Dio, come se si trattasse della loro linfa vitale, e perderla significherebbe il venire meno della propria vita. Gli uomini considerano di pari importanza la Bibbia e Dio e addirittura ci sono coloro che la ritengono superiore a Lui. Se gli esseri umani sono privi dell’operato dello Spirito Santo, se non possono sentire Dio, possono comunque continuare a vivere, ma non appena vengono privati della Bibbia o dei suoi famosi capitoli e delle sue massime, allora è come se avessero perso la propria vita. E così, non appena gli uomini iniziano a credere nel Signore, cominciano a leggere la Bibbia e a memorizzarla, e quanto più sono in grado di tenerla a mente, tanto più dimostrano di amare il Signore e di avere grande fede. Quanti l’hanno letta e possono parlarne agli altri, sono tutti fratelli e sorelle giusti. Per tutti questi anni la fede e la fedeltà al Signore, da parte delle persone, sono state misurate in base all’ampiezza della loro comprensione della Bibbia. La maggior parte di loro semplicemente non capisce il motivo per cui dovrebbe credere in Dio, né come credere in Lui, e non fa altro che andare ciecamente alla ricerca di indizi per decifrare i capitoli della Bibbia. Non ha mai perseguito la direzione dell’operato dello Spirito Santo; per tutto il tempo, non ha fatto altro che studiare ed esaminare ardentemente la Bibbia, e nessuno ha mai trovato opere più moderne da parte dello Spirito Santo, al di fuori di essa, né se ne è mai allontanato o ha mai avuto il coraggio di discostarsene. Gli uomini hanno studiato la Bibbia in tutti questi anni, sono giunti a così tante spiegazioni e hanno attuato così tanto lavoro, da avere anche molte divergenze di opinioni al riguardo e discuterne all’infinito, cosicché si sono create attualmente più di duemila denominazioni diverse. Tutte mirano a trovare spiegazioni particolari all’interno della Bibbia o misteri più profondi, vogliono indagarla e identificarvi i retroscena dell’opera di Jahvè in Israele o del lavoro di Gesù in Giudea oppure altri segreti che nessuno conosce. Le persone affrontano la Bibbia con ossessione e fede e nessuno può spiegare in modo del tutto chiaro la verità intrinseca o la sua sostanza. Pertanto, oggi le persone nutrono ancora un senso indescrivibile di magia a proposito della Bibbia; addirittura ne sono ossessionate e hanno fede in essa. Ai giorni nostri, tutti vogliono trovare nella Bibbia le profezie dell’opera degli ultimi giorni, vogliono scoprire ciò che Dio realizzerà in tale periodo e quali ne saranno i presagi. In tal modo, il loro culto della Bibbia diventa più fervente e, quanto più si avvicinano agli ultimi giorni, tanto più danno fiducia alle profezie bibliche, in particolare quelle riguardanti gli ultimi giorni. Con una simile fede cieca e con una tale fiducia in essa, non hanno alcun desiderio di cercare l’opera dello Spirito Santo. Nelle loro nozioni, gli uomini ritengono che solo la Bibbia possa produrla; che solamente in essa si possano trovare le orme di Dio e siano nascosti i misteri dell’operato divino; ritengono che unicamente la Bibbia, non altri libri o persone, possa chiarire tutto di Dio e la globalità del Suo lavoro, che possa portare l’opera dal cielo alla terra e iniziare e concludere le epoche. Con queste concezioni, le persone non sono propense a cercare l’operato dello Spirito Santo. Indipendentemente da quanto aiuto la Bibbia abbia fornito loro in passato, essa è quindi divenuta un ostacolo per l’ultima opera divina. Senza la Bibbia, le persone possono cercare i passi di Dio altrove, eppure, oggi, i Suoi passi sono contenuti dalla Bibbia; estendere la Sua ultima opera è diventato doppiamente difficile e si tratta di una continua lotta. Tutto ciò è dovuto ai famosi capitoli e detti della Bibbia, come pure alle sue varie profezie. La Bibbia è diventata un idolo nella mente delle persone, un enigma nel loro cervello e sono semplicemente incapaci di credere che Dio possa operare al di fuori di essa, e che essi Lo possano trovare al di fuori della Bibbia, tantomeno riescono a pensare che Dio possa discostarSi dalla Bibbia durante l’opera conclusiva e ricominciare da capo. Questo è impensabile per l’umanità; non lo può né credere né immaginare. La Bibbia è diventata un grande ostacolo per l’accettazione da parte degli uomini della nuova opera divina e ha reso difficile poterla ampliare. Se non comprendete, quindi, la storia segreta della Bibbia, non sarete capaci di diffondere il Vangelo con successo e nemmeno di rendere testimonianza al nuovo operato. In questo periodo, anche se non leggete la Bibbia, siete comunque molto ben disposti nei suoi confronti, vale a dire che essa potrebbe non trovarsi nelle vostre mani, ma è l’origine di molte delle vostre idee. Non comprendete le sue origini o la storia segreta delle due fasi precedenti dell’opera divina. Benché non vi nutriate della Bibbia, dovete capirla, dovete raggiungerne una conoscenza corretta e, solo in questo modo, sarete in grado di apprendere come si compendia il piano di gestione di Dio di seimila anni. Impiegherete tali elementi per conquistare le persone, per far loro accettare che questo flusso è la vera via, per far loro riconoscere che il cammino odierno da voi percorso è quello della verità, che è guidato dallo Spirito Santo e non è stato intrapreso da nessun essere umano.

giovedì 25 aprile 2019

Sulla verità del nome di Dio

1. Alcuni affermano che il nome di Dio non cambi, allora perché il nome di Jahvè diventò Gesù? L’arrivo del Messia venne profetizzato; allora perché arrivò un uomo dal nome di Gesù? Perché il nome di Dio cambiò? Quest’opera non fu portata a termine tanto tempo fa? Dio non può svolgere una nuova opera in questi tempi? L’opera del passato può essere modificata e l’opera di Gesù può andare avanti a partire dall’opera di Jahvè. Allora l’opera di Gesù non può essere seguita da un’altra opera? Se il nome di Jahvè si può trasformare in Gesù, allora non si può anche modificare il nome di Gesù? Questo non è insolito e la gente pensa così[a] soltanto per via della propria mentalità ristretta. Dio sarà sempre Dio. A prescindere dai cambiamenti del Suo lavoro e del Suo nome, la Sua indole e la Sua saggezza rimarranno per sempre immutate. Se pensi che Dio possa essere chiamato soltanto Gesù, allora sai troppo poco. Osi dire che Gesù sarà sempre il nome di Dio, che Dio sarà sempre il nome di Gesù e che non cambierà mai? Osi dire con certezza che è il nome di Gesù che concluse l’Età della Legge e che concluderà anche l’età finale? Chi può dire che la grazia di Gesù può concludere quest’epoca?

martedì 25 dicembre 2018

Preghiera del giorno: come pregare che è in accordo con la volontà del Signore

Fratelli e sorelle della stazione dell’amore:
Prego il Signore ogni giorno: le Lodi e i Vespri sono molto importanti per me, è una routine che va avanti da molto tempo. Spesso, però, non riesco a percepire il Signore mentre prego, e mi pare abbastanza ovvio che Lui non ascolti le mie preghiere. Prego da moltissimi anni, eppure mi sembra che la mia vita non sia progredita in nessun modo. Lentamente, la mia fede si è affievolita e non riesco a comprenderne il motivo. Potete insegnarmi a pregare secondo la volontà del Signore?
Con affetto,
Tao Xin

lunedì 3 dicembre 2018

Diario di un cristiano: la fede in Dio deve essere in linea con la Bibbia?


   Diario di un cristiano: la fede in Dio deve essere in linea con la Bibbia?

1° dicembre 2017, venerdì
Di recente, in un forum sui temi “La parola di Dio è tutta nella Bibbia?” e “Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è parola di Dio?”, ho letto alcune discussioni che hanno coinvolto parecchi credenti. Dopo aver scorso i discorsi, ho capito di aver appreso molto. Diversi dubbi, a cui non avevo mai pensato prima, mi sono diventati assai più chiari attraverso questi scambi di idee. Ho compreso che tale tipo di confronti è di grande beneficio per la crescita della nostra vita e non ho provato nel mio spirito una gioia come questa per molto tempo.

domenica 2 dicembre 2018

Essere salvati equivale a guadagnarsi l’ingresso nel Regno dei Cieli?


Essere salvati equivale a guadagnarsi l’ingresso nel Regno dei Cieli?


Un giorno, durante la mia predicazione, parlai del disastro che stava per accadere. Esortai fratelli e sorelle a frequentare attivamente gli incontri, a mettere più impegno quando leggevano le Bibbia, e a mettere in pratica gli insegnamenti del Signore nella vita di tutti i giorni, così che avremmo potuto osservare e attendere il ritorno del Signore. Mi accorsi, però, che alcuni fratelli e sorelle si mostravano deboli e pieni di dubbi, non sapendo se sarebbero stati rapiti e portati al Regno dei Cieli. Allora spiegai: “Fratelli e sorella, la Bibbia dice: ‘Infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati’ (Romani 10:10). Finché nel nostro animo crediamo nel Signore, e confermiamo la nostra fede con le parole, la nostra fece ci farà ottenere la salvezza eterna. Quando il Signore tornerà, verremo sicuramente rapiti e portati nel Regno dei Cieli”. A quelle mie parole, molti fratelli e sorelle si rallegrarono e rafforzarono la propria fede. In quel momento, il collaboratore Zhang si alzò in piedi e disse: “Io non credo. Gesù Cristo disse: ‘[…] ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli’ (Matteo 7:21). È ovvio che solo coloro che compiono la volontà di Dio entreranno nel Regno dei Cieli. Anche se siamo stati salvati, viviamo in un ciclo di peccati e pentimenti. Questo non è compiere la volontà del Padre celeste. Non credo potremo entrare nel Regno dei Cieli”.

sabato 1 dicembre 2018

Io non sono degno di vedere Cristo


Io non sono degno di vedere Cristo


Huanbao Città di Dalian, Provincia di Liaoning
   Sin da quando ho iniziato a credere in Dio Onnipotente, ho sempre ammirato quei fratelli e quelle sorelle che riuscivano a ricevere la pastura personale di Cristo, che riuscivano a sentire i Suoi sermoni con le loro orecchie. Nel mio cuore pensavo quanto sarebbe stato meraviglioso se un giorno in futuro io fossi riuscito a sentire i sermoni di Cristo, naturalmente vederLo sarebbe stato ancora più meraviglioso. Ma di recente, attraverso l’ascolto della Sua condivisione, sono giunto a sentire profondamente nel mio cuore, che non sono degno di vedere Cristo.

lunedì 19 novembre 2018

Perché il ritorno del Signore implica l’incarnazione − il discendere in segreto − come anche il discendere pubblicamente dalle nuvole?


Perché il ritorno del Signore implica l’incarnazione − il discendere in segreto − come anche il discendere pubblicamente dalle nuvole?

La risposta viene dalla parola di Dio:
Dio Si è incarnato nella Cina continentale, in quella che i compatrioti di Hong Kong e Taiwan chiamano la terraferma. Quando Dio venne dal cielo sulla terra, nessuno né in cielo né in terra lo sapeva, poiché questo è l’autentico significato del ritorno di Dio nel nascondimento. Egli ha operato e vissuto per lungo tempo nella carne, eppure nessuno lo ha saputo. Ancora oggi, nessuno lo riconosce. Forse resterà per sempre un mistero. Dio che viene nella carne questa volta non è qualcosa di cui chiunque possa essere consapevole. Indipendentemente da quanto l’opera dello Spirito agisca su larga scala e con potenza, Dio Se ne resta tranquillo, senza mai farSi scoprire. Si potrebbe dire che è come se questa fase dell’opera venisse compiuta nel regno celeste. Sebbene sia perfettamente ovvia a tutti, nessuno la riconosce. Quando Dio avrà completato questa fase della Sua opera, tutti si risveglieranno dal lungo sogno e ribalteranno il loro precedente modo di pensare[1]. Ricordo che Dio una volta ha detto: “IncarnarSi questa volta è come cadere nella tana della tigre”. Ciò sta a significare che, poiché questa tappa dell’opera di Dio prevede che Egli venga nella carne e nasca nel luogo in cui risiede il gran dragone rosso, la Sua venuta sulla terra, questa volta, è accompagnata da pericoli ancora più estremi. Ciò che Egli affronta sono coltelli e fucili e mazze; ciò che Egli affronta è la tentazione; ciò che Egli affronta sono folle dagli sguardi assassini. Egli rischia di venire ucciso in qualsiasi momento. Dio è venuto con ira. Tuttavia, Egli è venuto al fine di compiere l’opera di perfezione, vale a dire per compiere la seconda parte della Sua opera, dopo l’opera della redenzione. Dio ha dedicato ogni Suo pensiero e cura alla realizzazione di questa fase della Sua opera, e utilizza ogni mezzo possibile per evitare gli assalti della tentazione, nascondendo Sé Stesso con umiltà e senza mai ostentare la Propria identità. … Al giungere dell’alba, all’insaputa di tutti, Dio è venuto sulla terra e ha cominciato la Sua vita nella carne. La gente non era consapevole di tale momento. Forse erano tutti profondamente addormentati, forse molti di quelli che stavano vegliando erano vigili nell’attesa, e forse molti stavano pregando in silenzio Dio in cielo. Eppure, tra tutte queste persone, nemmeno una sapeva che Dio era già giunto sulla terra. Dio ha agito in questo modo così da portare avanti senza intoppi la Propria opera e ottenere dei risultati migliori e lo ha fatto anche per evitare ulteriori tentazioni. Quando il tranquillo sonno dell’uomo si interromperà, l’opera di Dio sarà già finita da tempo ed Egli Se ne andrà, mettendo fine alla Propria vita di vagabondaggio e di soggiorno sulla terra.
da “Lavoro e ingresso (4)” in La Parola appare nella carne

domenica 28 ottobre 2018

Per credere in Dio bisogna riconoscere che Cristo è Dio che Si manifesta nella carne e che è Dio Stesso



Versetti biblici di riferimento

“Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m'hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credete a cagion di quelle opere stesse” (Giovanni 14:8-11). “Io ed il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30).

lunedì 17 settembre 2018

Nel mondo religioso, il potere lo detiene la verità e Dio, oppure gli anticristi e Satana?

 Versetti biblici di riferimento:
Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare” (Matteo 23:13).
“E Gesù entrò nel tempio e cacciò fuori tutti quelli che quivi vendevano e compravano; e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi. E disse loro: Egli è scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa d’orazione; ma voi ne fate una spelonca di ladroni’” (Matteo 21:12-13).

giovedì 13 settembre 2018

Perché si dice che i pastori e gli anziani religiosi percorrono tutti il sentiero dei farisei? Qual è la loro essenza?

Versetti biblici di riferimento:
“E prese a dir loro in parabole: Un uomo piantò una vigna e le fece attorno una siepe e vi scavò un luogo da spremer l’uva e vi edificò una torre; l’allogò a de’ lavoratori, e se ne andò in viaggio. E a suo tempo mandò a que’ lavoratori un servitore per ricevere da loro de’ frutti della vigna. Ma essi, presolo, lo batterono e lo rimandarono a vuoto. Ed egli di nuovo mandò loro un altro servitore; e anche lui ferirono nel capo e vituperarono. Ed egli ne mandò un altro, e anche quello uccisero; e poi molti altri, de’ quali alcuni batterono ed alcuni uccisero. Aveva ancora un unico figliuolo diletto; e quello mandò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo. Ma que’ lavoratori dissero fra loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e l’eredità sarà nostra. E presolo, l’uccisero, e lo gettarono fuor dalla vigna. Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà e distruggerà quei lavoratori, e darà la vigna ad altri” (Marco 12:1-9).

domenica 9 settembre 2018

Qual è la differenza tra le parole di Dio trasmesse dai profeti nell’Età della Legge e quelle pronunciate da Dio incarnato?

Parole di Dio attinenti:
Nell’Età della Grazia, anche Gesù parlò molto e compì molte opere. In che modo era diverso da Isaia? In che modo era diverso da Daniele? Era un profeta? Perché viene detto che è Cristo? Quali sono le differenze tra loro? Erano tutti uomini che pronunciavano parole, e le loro parole sembravano agli altri più o meno uguali. Tutti parlavano e compivano opere. I profeti dell’Antico Testamento esprimevano profezie, e analogamente poteva farlo Gesù. Come mai? La distinzione qui si fonda sulla natura dell’opera. Per discernere tale questione, non puoi considerare la natura della carne e non devi considerare la profondità o superficialità delle parole. Devi sempre considerare prima di tutto l’opera e gli effetti che essa produce sull’uomo. Le profezie pronunciate da Isaia all’epoca non provvedevano alla vita dell’uomo, e i messaggi ricevuti da persone come Daniele erano soltanto profezie e non la via della vita. Se non fosse stato per la rivelazione diretta da parte di Jahvè, nessuno avrebbe potuto compiere quell’opera, poiché non è possibile per i mortali. Anche Gesù parlò molto, ma le Sue parole erano la via della vita da cui l’uomo poteva trovare un cammino per la pratica. Vale a dire, primo, che Egli poteva provvedere alla vita dell’uomo, poiché Gesù è vita; secondo, Egli poteva correggere le deviazioni dell’uomo; terzo, la Sua opera poteva seguire quella di Jahvè nel proseguimento dell’era; quarto, Egli poteva comprendere dall’interno le necessità dell’uomo e capire ciò che gli manca; quinto, Egli poteva inaugurare una nuova era e concludere quella precedente. Ecco perché viene chiamato Dio e Cristo; è diverso non solo da Isaia ma anche da tutti gli altri profeti. Si prenda Isaia per confronto riguardo all’opera dei profeti. Primo, egli non avrebbe potuto provvedere alla vita dell’uomo; secondo, non avrebbe potuto inaugurare una nuova era. Operava sotto la guida di Jahvè e non allo scopo di inaugurare una nuova era. Terzo, ciò di cui parlava andava al di là della sua stessa comprensione. Riceveva rivelazioni direttamente dallo Spirito di Dio, e altri non avrebbero capito, nemmeno dopo averle ascoltate. Queste poche cose da sole sono sufficienti a dimostrare come le sue parole non fossero altro che profezie, nient’altro che un aspetto dell’opera compiuta in luogo di Jahvè. Isaia non poteva però rappresentare completamente Jahvè. Era servo di Jahvè, strumento della Sua opera. Compì l’opera soltanto entro l’Età della Legge e nell’ambito dell’opera di Jahvè; non operò al di là dell’Età della Legge. Al contrario, l’opera di Gesù era diversa. Gesù superava l’ambito dell’opera di Jahvè; operava quale Dio incarnato e subì la crocifissione per redimere l’intera umanità. Vale a dire, compì una nuova opera al di fuori dell’opera compiuta da Jahvè. Si trattava di inaugurare una nuova era. Un ulteriore aspetto è che Gesù poteva parlare di cose che l’uomo non avrebbe potuto realizzare. La Sua opera rientrava nella gestione di Dio e coinvolgeva l’intera umanità. Non operò solo tra pochi uomini, né la Sua opera consisteva nel guidare un numero limitato di uomini. … Poiché l’opera compiuta dal Dio incarnato serve principalmente a inaugurare una nuova era, guidare una nuova opera e introdurre nuove circostanze, questi pochi aspetti da soli sono sufficienti a stabilire che Egli è Dio Stesso. Questo, allora, Lo differenzia da Isaia, da Daniele e dagli altri grandi profeti.
da “La differenza tra il ministero del Dio incarnato e il dovere dell’uomo” in La Parola appare nella carne

giovedì 6 settembre 2018

Nella Bibbia non c’è nessuna via verso la vita eterna; se l’umanità si attiene alla Bibbia e la venera, non otterrà la vita eterna.

Versetti biblici di riferimento:
Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!(Giovanni 5:39-40).
Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6).
Parole di Dio attinenti:
La via della vita non è una cosa che possa essere detenuta da chiunque, né è facilmente ottenibile da tutti. Questo perché la vita può provenire solo da Dio, vale a dire che soltanto Dio Stesso ne possiede la sostanza, senza di Lui non vi è alcuna via della vita, e quindi solo Egli è la fonte della vita e la sorgente inesauribile dell’acqua viva di vita.
da “Solo il Cristo degli ultimi giorni può offrire all’uomo la via della vita eterna” in La Parola appare nella carne

martedì 4 settembre 2018

La Bibbia è stata compilata dall’uomo e non da Dio; la Bibbia non può rappresentare Dio.

Versetti biblici di riferimento:
Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me; 0eppure non volete venire a me per aver la vita! (Giovanni 5:39-40).
Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6).

mercoledì 29 agosto 2018

Qual è la differenza tra le parole di Dio trasmesse dai profeti nell’Età della Legge e quelle pronunciate da Dio incarnato?

Parole di Dio attinenti:
Nell’Età della Grazia, anche Gesù parlò molto e compì molte opere. In che modo era diverso da Isaia? In che modo era diverso da Daniele? Era un profeta? Perché viene detto che è Cristo? Quali sono le differenze tra loro? Erano tutti uomini che pronunciavano parole, e le loro parole sembravano agli altri più o meno uguali. Tutti parlavano e compivano opere. I profeti dell’Antico Testamento esprimevano profezie, e analogamente poteva farlo Gesù. Come mai? La distinzione qui si fonda sulla natura dell’opera. Per discernere tale questione, non puoi considerare la natura della carne e non devi considerare la profondità o superficialità delle parole. Devi sempre considerare prima di tutto l’opera e gli effetti che essa produce sull’uomo. Le profezie pronunciate da Isaia all’epoca non provvedevano alla vita dell’uomo, e i messaggi ricevuti da persone come Daniele erano soltanto profezie e non la via della vita. Se non fosse stato per la rivelazione diretta da parte di Jahvè, nessuno avrebbe potuto compiere quell’opera, poiché non è possibile per i mortali. Anche Gesù parlò molto, ma le Sue parole erano la via della vita da cui l’uomo poteva trovare un cammino per la pratica. Vale a dire, primo, che Egli poteva provvedere alla vita dell’uomo, poiché Gesù è vita; secondo, Egli poteva correggere le deviazioni dell’uomo; terzo, la Sua opera poteva seguire quella di Jahvè nel proseguimento dell’era; quarto, Egli poteva comprendere dall’interno le necessità dell’uomo e capire ciò che gli manca; quinto, Egli poteva inaugurare una nuova era e concludere quella precedente. Ecco perché viene chiamato Dio e Cristo; è diverso non solo da Isaia ma anche da tutti gli altri profeti. Si prenda Isaia per confronto riguardo all’opera dei profeti. Primo, egli non avrebbe potuto provvedere alla vita dell’uomo; secondo, non avrebbe potuto inaugurare una nuova era. Operava sotto la guida di Jahvè e non allo scopo di inaugurare una nuova era. Terzo, ciò di cui parlava andava al di là della sua stessa comprensione. Riceveva rivelazioni direttamente dallo Spirito di Dio, e altri non avrebbero capito, nemmeno dopo averle ascoltate. Queste poche cose da sole sono sufficienti a dimostrare come le sue parole non fossero altro che profezie, nient’altro che un aspetto dell’opera compiuta in luogo di Jahvè. Isaia non poteva però rappresentare completamente Jahvè. Era servo di Jahvè, strumento della Sua opera. Compì l’opera soltanto entro l’Età della Legge e nell’ambito dell’opera di Jahvè; non operò al di là dell’Età della Legge. Al contrario, l’opera di Gesù era diversa. Gesù superava l’ambito dell’opera di Jahvè; operava quale Dio incarnato e subì la crocifissione per redimere l’intera umanità. Vale a dire, compì una nuova opera al di fuori dell’opera compiuta da Jahvè. Si trattava di inaugurare una nuova era. Un ulteriore aspetto è che Gesù poteva parlare di cose che l’uomo non avrebbe potuto realizzare. La Sua opera rientrava nella gestione di Dio e coinvolgeva l’intera umanità. Non operò solo tra pochi uomini, né la Sua opera consisteva nel guidare un numero limitato di uomini. … Poiché l’opera compiuta dal Dio incarnato serve principalmente a inaugurare una nuova era, guidare una nuova opera e introdurre nuove circostanze, questi pochi aspetti da soli sono sufficienti a stabilire che Egli è Dio Stesso. Questo, allora, Lo differenzia da Isaia, da Daniele e dagli altri grandi profeti.
da “La differenza tra il ministero del Dio incarnato e il dovere dell’uomo” in La Parola appare nella carne

lunedì 20 agosto 2018

Bisogna capire che tutta la verità manifestata da Dio negli ultimi giorni è la via per la vita eterna.

Versetti biblici di riferimento:
Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire (Giovanni 16:12-13).
Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà punto offeso dalla morte seconda (Apocalisse 2:11).
Poi mi mostrò il fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che procedeva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città e d’ambo i lati del fiume stava l’albero della vita che dà dodici raccolti, e porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni (Apocalisse 22:1-2).

sabato 18 agosto 2018

Bisogna riconoscere la differenza tra Cristo incarnato, i falsi Cristi e i falsi profeti.

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente


Bisogna riconoscere la differenza tra Cristo incarnato, i falsi Cristi e i falsi profeti.

Versetti biblici di riferimento:
Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti (Matteo 24:24).
Io son la via, la verità e la vita (Giovanni 14:6).

venerdì 17 agosto 2018

Qual è la differenza essenziale tra l’opera di Dio e quella dell’uomo?

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

Qual è la differenza essenziale tra l’opera di Dio e quella dell’uomo?


Parole di Dio attinenti:
  L’opera di Dio Stesso comprende l’opera di tutto il genere umano, e rappresenta anche l’opera dell’intera era. Vale a dire, l’opera propria di Dio rappresenta il movimento e la tendenza di tutta l’opera dello Spirito Santo, mentre l’opera degli apostoli segue l’opera propria di Dio e non conduce l’era, né rappresenta la tendenza dell’opera dello Spirito Santo nell’intera era. Essi compiono solo l’opera che spetta all’uomo, e che non interessa affatto l’opera di gestione. L’opera propria di Dio consiste nel progetto all’interno dell’opera di gestione. L’opera dell’uomo consiste solo nello svolgimento dei compiti assegnati agli uomini che vengono usati e non ha alcuna relazione con l’opera di gestione. A causa delle differenti identità e rappresentazioni dell’opera, nonostante il fatto che siano entrambe opera dello Spirito Santo, ci sono chiare e sostanziali differenze tra l’opera propria di Dio e l’opera dell’uomo.
da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in La Parola appare nella carne

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